News

RAPINA: SÌ AD ARRESTO IN QUASI FLAGRANZA DI REATO

Inviato da:

Con la sentenza n. 37303 del 6 settembre 2019, la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Seconda penale, in tema di arresto in flagranza, ha ribadito che, ai fini dello stato di quasi flagranza, è necessario che la polizia giudiziaria percepisca in modo diretto gli elementi indicativi del fatto, escludendo allo stesso tempo che “le cose o tracce” dalle quali emerga che l’indiziato abbia commesso il reato, oggetto di tale diretta percezione, debbano necessariamente coincidere con il compendio del reato.

Nel caso di specie, sottoposto all’attenzione della Corte di Cassazione, è stato ritenuto legittimo l’arresto dell’autore di una rapina, individuato dalla polizia grazie alla descrizione del vestiario operata dalla vittima congiuntamente al ritrovamento della borsa della persona offesa abbandonata sulla via di fuga.

Con la stessa pronuncia, è stato ricordato un indirizzo già evidenziato dalla Corte di legittimità ed ossia che “in tema di arresto operato d’iniziativa dalla polizia giudiziaria nella quasi flagranza del reato, il requisito – previsto dall’art. 382, comma primo, cod. proc. pen. – della “sorpresa” dell’indiziato “con cose o tracce dalle quali appaia che egli abbia commesso il reato immediatamente prima” non richiede che la P.G. abbia diretta percezione dei fatti, né che la sorpresa avvenga in modo non casuale, correlandosi invece alla diretta percezione da parte della stessa soltanto degli elementi idonei a farle ritenere sussistente, con altissima probabilità, la responsabilità del medesimo, nei limiti temporali determinati dalla commissione del reato “immediatamente prima“.

Il testo completo della sentenza cliccando sul link http://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/37303_09_2019_no-index.pdf

0